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Coppia Dipendenza Affettiva

Un amore con il contagocce: la personalità briciola

Quando la dipendente affettiva sceglie una personalità briciola

Terminiamo la descrizione dei principali incastri di coppia della dipendente affettiva con un articolo dedicato alla comprensione di quali sono le motivazioni che spingono la dipendente affettiva a scegliere una “personalità briciola”, permanendo spesso per diversi anni all’interno di una relazione tanto lontana dai suoi bisogni affettivi.

Chi sono le personalità briciola?

Le personalità “briciola”, così definite dalla Telferner nel suo libro (Gli amori briciola. Quando le relazioni sono asciutte) sono persone caratterizzate da una importante tirchieria affettiva che li porta ad investire con il conta gocce nelle relazioni, al fine di non destabilizzare e perturbare troppo il proprio mondo.
L’autrice utilizza una serie di aggettivi che permettano di tracciare il profilo di queste personalità: calmi, freddi, egoisti, prudenti, razionali, hanno una vita interiore pragmatica, non condivisa.

Diversamente dai partner degli “amori briciola”, per queste personalità gli altri, partner compresi, diventano un optional: ci devono essere ma se stanno lontani è meglio, così loro possono organizzare la vita senza troppe distrazioni.

Per “i briciola” i partner sono un’insidia dalla quale proteggersi mostrando un atteggiamento ambivalente: tengono in piedi una relazione ma non coltivano la vita affettiva, non sopportano gli oneri e le tensioni che una vita di coppia comporta, né qualsiasi limite alla libertà.
Per definizione se la svignano, e quando rimangono, danno il minimo sindacale. Funzionano bene come amanti perché non devono assumersi la responsabilità della relazione.

A differenza del narcisista che necessita della presenza dell’altro per avere conferme della sua grandiosità, “il briciola” brama la solitudine vissuta come rivitalizzante.
“I briciola” tendono a vivere amori “leggeri” che permettono di dedicarsi a se stessi, di perseguire i propri interessi e di condividere con il partner il minimo indispensabile. Poco dialogo, poca intimità, nessuna confidenza, tempo da dedicargli appena quello strettamente necessario… Va bene se entrambi i partner sono d’accordo ma…

Cosa succede quando un briciola si “incastra” con una dipendente affettiva?

Spesso le personalità briciola scelgono persone con cui possono sentirsi Pigmalioni, persone da accudire, salvare, indirizzare, cui elargiscono utili consigli ma che possono riporre a piacimento. Non a caso le donne preferite sono quelle con la sottostima che per definizione si accontentano di briciole.
Chi meglio di una dipendenza affettiva può accontentarsi di ricevere tanto poco essendo già abituata al digiuno?

La dipendente affettiva con la sua tendenza a rendere l’altro il centro della propria vita svolge spesso la funzione di regalare energia, calore, passione al briciola che, dopo aver beneficiato di tanto trasporto, mette in atto le sue strategie di distanziamento per non restare imbrigliato nella relazione.
A questo punto per la dipendente affettiva la relazione si trasforma in una sofferenza senza fine.

Come avviene per la coppia “L’uno insegue e l’altro scappa”, anche il briciola nelle prime fasi di conquista dell’altro espone il meglio di sé e la dipendente affettiva si ritiene onorata di essere corteggiata da una persona professionalmente competente, simpatica, attenta.
Proprio perché nella fase di innamoramento ogni persona dal meglio di sé, nel caso del briciola non ci si accorge della futura tirchieria affettiva, scambiando la grande disponibilità sessuale per una disponibilità affettiva nella relazione.

Perché la dipendente affettiva resta “impigliata” nei briciola?

Le trappole nelle quali la dipendente affettiva tende a cadere quando il briciola cominciano a ritirarsi dal rapporto sono tre:

  • la prima trappola è quella “salvifica” tipica della dipendente affettiva che non riesce ad accettare l’idea che una persona non investa nell’amore.
  • la seconda è una trappola “narcisistica”: ci si sopravvaluta nell’intenzione di potersi adattare al poco e si sottovaluta il dolore che la relazione comporta.
  • la terza trappola è quella “basata sulla colpa” e ha a che fare con il coinvolgimento: all’inizio i briciola si coinvolgono, poi mano a mano si distanziano e non sembrano toccati da quello che accade dentro la coppia.

Nel primo caso, quando l’altro si defila comincia a pensare:

“Perché mi offre così poco quando sarebbe così bello quello che potremmo costruire insieme? Adesso provo io ad educarlo su come si ama…”

Il tentativo ovviamente è quello di mantenere vivo il rapporto ricercando le emozioni sperimentate nei primi momenti per evitare di guardare in faccia alla verità e ritornare a contatta con il vuoto emotivo.

Nel secondo caso, La dipendente affettiva si inganna pensando che “poco sia meglio di nulla” e prosegue in una relazione che amplifica il senso di vuoto e rifiuto che già vivono dentro di lei.

Nel terzo caso, La dipendenza affettiva, comincia a colpevolizzarsi pensando che sia colpa sua, che forse è stata pesante all’interno del rapporto, che forse non ha offerto stimoli sufficientemente interessanti.

Quando una dipendente affettiva si incastra con un briciola, pretende che quell’amore che ho sentito anche solo per un attimo possa ritornare.
Vuole ritrovarlo e per questo comincia a fare di tutto per riaverlo finendo poi per sminuirsi e spesso umiliarsi trasformando il rapporto in sofferenza, tormento, rifiuto.
Per evitare di cadere in queste trappola è necessario che la dipendente affettiva lavori sul senso di disvalore che comincia ad attribuirsi quando una relazione non funziona responsabilizzandosi in eccesso sull’evoluzione del rapporto e sull’accettazione che esistono persone, come i briciola, che non traggono piacere nel donarsi e donare in un rapporto affettivo.


Psicologa e psicoterapeuta a Bergamo, esperta nel trattamento della dipendenza affettiva, da anni conduce gruppi terapeutici sulla love addiction. Ideatrice di un percorso di guarigione innovativo sulla dipendenza amorosa, tiene corsi di formazione rivolti a psicologi per diffondere l'applicazione del suo metodo di intervento. www.psicologobergamo.com


2 commenti
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    Tiziana

    Grazie. E' stato davvero interessante leggere il suo articolo. Purtroppo mi ci ritrovo pienamente e rispetto alle "combinazioni" della dipendente affettiva le ho sperimentate quasi tutte e tre! Me ne manca ancora una, speriamo di poterla evitare! :)

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    V

    Sono un uomo, e mi ritrovo pienamente nella descrizione del 'briciola'. Grazie mille per queste parole illuminanti - e pensiamo che seppur triste e magari impensabile, la dipendenza affettiva tormenta anche noi maschietti, ed e' orribile! Sarebbe bello pensare ad un percorso di aiuto psicologico orientato specificamente agli uomini che si zerbinano per una donna, alla loro mancanza di autostima, etc. Grazie ancora!

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