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La storia del fiore con le spine: difendersi quanto basta

La storia del fiore con le spine: difendersi quanto basta | Dipendiamo.blog

Una volta, in un campo, nacque un bel fiore. Era così bello e profumato che tutti quelli che gli passavano vicino si fermavano a guardarlo e dicevano:

“Come bello e profumato e che bei colori che ha!”

E lui era proprio molto contento dei loro sguardi e delle loro parole che gli riscaldavano il cuore.

Ma non sempre la gente che passa per i campi ha il tempo e la voglia di stare attenta ai fiori, cosicché un giorno passò di lì qualcuno un pò distratto che quasi quasi lo calpestò. Allora il povero fiore si disse:

“Sarà meglio che mi armi per difendermi!” E tirò fuori una bella spina per proteggersi.

Un altro giorno passo di lì qualcuno ancora più distratto e che non amava particolarmente fiori e quando lui si sentì ferito ci rimase così male che anche stavolta pensò:

“Mi devo armare ancora di più altrimenti mi calpestano!” E tiro fuori altre due spine.

Un altro giorno ancora capitò che anche le persone che gli passavano sempre vicino e che amavano i fiori e, soprattutto, amavano lui, fossero un po’ distratte e avessero altro per la testa. Allora si sentì ferito e si disse:

“Povero me, se si distraggono anche loro!”, e tirò fuori altre tre spine.

E così, di giorno in giorno, spina dopo spina, ecco che alla fine il fiore era munito di una bella corazza impenetrabile.

Le persone che passavano per ammirare il fiore dovevano guardarlo da lontano e si dicevano:

“Come è bello quel fiore! Chissà se è anche profumato! Peccato che non si possa andargli vicino per accarezzarlo perché ha troppe spine e punge non appena lo si tocca!”

E gli passavano lontane perché avevano paura di pungersi.

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Ma anche i fiori, come tutti hanno bisogno di compagnia, cosicché lui cominciava a sentirsi sempre più solo e sempre più abbandonato.

Insieme a lui si sentivano soli è un poò abbandonati anche quelli che gli bastavano vicino e non potevano toccarlo né annusare il suo profumo perché avevano paura di farsi del male con le sue spine.

Allora il fiore si disse:

“Forse si può fare qualcosa!”

E chiese aiuto alla terra, al sole e all’aria che lo circondava.

La Terra disse: “Io ti ho nutrito bene da piccolo, altrimenti non saresti cresciuto così bello e profumato. Su quello che hai avuto poi contare per tutta la vita perché l’hai avuto, è dentro di te…”

Il Sole disse: “Io ti ho riscaldato e illuminato fin da quando eri piccolo. È per questo che hai colori così belli. Su questo calore puoi sempre contare per tutta la vita perché l’hai avuto, è dentro di te e nessuno te lo può portare via!”

L’aria intorno gli disse: “Io ti ho fatto respirare fin da quando eri piccolo e ti ho dissetato con la pioggia. È per questo che sei così profumato. Su quello che hai avuto puoi sempre contare per tutta la vita, perché è dentro di te anche quando sarà in difficoltà!”

Fu così che il fiore scoprì che le sue armi più potenti non erano fuori ma dentro di lui.

E da quel giorno ogni tanto, poco per volta, lasciò che qualche piccola spina, che proprio non serviva più, cadesse e si tenne soltanto quelle importanti che gli servivano per difendersi quando si sentiva davvero molto, molto ferito dalla gente troppo distratta o da quella che non ama i fiori.
Oppure, da quelli che li amano ma qualche volta a modo loro, che non sempre è il modo che serve ai fiori, proprio come succedeva spesso anche a lui.

Il significato delle spine del fiore

La favola appena citata, tratta dal libro di Alba Marcoli – La rabbia delle mamme – delinea con delicatezza come sia importante utilizzare le “giuste” difese per proteggersi dai dolori della vita.
Attraverso la metafora del fiore ci spinge a comprendere come le vere difese siamo le nostre risorse e qualche piccola spina usata con cautela, solo se necessario.

Come citato nel precedente articolo sulle eccessive difese, se dopo aver chiuso una difficile esperienza amorosa, ci riempiamo di spine per evitare che qualcuno possa farci del male, la conseguenza sarà la solitudine e la preclusione del piacere di vivere e assaporare di nuovo la gioia dell’amore.

Categorie: Favole e Amore
Tags: Difese
Maria Chiara Gritti: Psicologa e psicoterapeuta a Bergamo, esperta nel trattamento della dipendenza affettiva, da anni conduce gruppi terapeutici sulla love addiction. Ideatrice di un percorso di guarigione innovativo sulla dipendenza amorosa, tiene corsi di formazione rivolti a psicologi per diffondere l'applicazione del suo metodo di intervento. www.psicologobergamo.com
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