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Il nuovo significato della rabbia delle mamme

SOS: Sono una mamma arrabbiata!

“Stamattina la mia mamma ha urlato così forte, che mi ha mandato in mille pezzi

Ecco come l’albo illustrato “Urlo di mamma” propone in modo semplice e diretto una tematica delicata e per molti versi taciuta nel mondo della genitorialità.

È possibile che le difficoltà della vita ci rendano genitori nervosi e stanchi: l’ennesima giornata di lavoro problematica, difficoltà economiche o un sovraccarico nella gestione della vita quotidiana o ancora perché no, un amore finito male che ci stravolge mente e cuore, e la pazienza esaurisce lasciando il posto alla rabbia!

Anche i genitori possono avere dei periodi in cui sono intrappolati in un turbine di emozioni che li fa sentire deboli, inadeguati e sofferenti. La pazienza in questi momenti di forte sofferenza scarseggia e capita di urlare in maniera incontrollata e impulsiva per motivi di poco conto.

Il paradosso della rabbia

Come genitori vorremmo non avere mai debolezze e tanto meno far qualcosa che danneggi il nostro bambino!! Talvolta però le emozioni ci sovrastano e emergono senza riuscire a fermarle riversandosi sui figli e sugli affetti più cari. Accorgersi di questo può a sua volta alimentare sensi di colpa e di inadeguatezza che riaprono antiche ferite e ostacolano una buona genitorialità.

Non è possibile né funzionale alla propria serenità cercare di eliminare questo insieme di emozioni forti che abbiamo dentro di noi, perché finirebbero per farci stare ancora peggio e aumentare il senso di inadeguatezza, rendendoci ancora più irritabili e soli con il nostro dolore.

È da qui che nasce un profondo dilemma: l’energia della rabbia si può rivoltare contro di noi e il nostro benessere portando a conseguenze spiacevoli ma contemporaneamente sentirsi un cattivo genitore è un sentimento molto doloroso e profondo, che addolora e annichilisce.

Trattenere la rabbia è come trattenere un carbone ardente con l’intento di gettarlo a qualcun altro; sei tu quello che si scotta.” (BUDDHA)

L’impatto della sofferenza sui nostri figli

I tratti semplici e la mimica impeccabile delle illustrazioni di questo libro mostrano in modo chiaro e semplice l’effetto della rabbia sui figli: forte, rumorosa, travolgente fa esplodere il piccolo pinguino in mille pezzi e anche più.

Volevo cercarmi, ma gli occhi erano in cielo…volevo gridare, ma il becco era sui monti… volevo volare, ma le ali erano nel fitto della giungla. A sera, le zampe arrivarono stanche morte nel deserto del Sahara, quando un’ombra enorme calò sopra di loro”.

Il piccolo pinguino si sente smarrito e incapace di rimettere insieme i propri pezzi. Eppure, in questo modo inizia a conoscere uno dei numerosi e possibili volti di questo sentimento, talvolta spaventoso, talvolta affascinante ma con cui capiterà nel corso della sua vita di doversi scontrare. La rabbia ha un potere trasformatore molto importante e funzionale allo sviluppo della personalità di ogni individuo purché si serva di una sana gestione.

Il potere costruttivo della rabbia

Ed ecco la svolta: la mamma pentita per il suo comportamento, e decisa a riparare, si appresta a recuperare uno per volta tutti i pezzi e a ricucirli insieme, col filo magico del suo amore.

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Un amore vero, sincero e reale in grado di trasformare dure verità in dolci e soffici parole che guideranno il piccolo a crescere in un ambiente sano e solido poiché intrecciato con le fibre più resistenti ed elastiche che siano mai esistite.

La mamma pinguino compie un gesto di riconciliazione e integrazione di ogni più piccola parte del figlio, nel quale rivela con enorme fatica la consapevolezza della propria difficoltà e dei possibili effetti di questa su di lui.

L’impegno per la cura del suo bambino e tutto il suo amore si sprigiona attraverso l’abbraccio finale di mamma e cucciolo, su una nave che salpa verso l’orizzonte, verso il loro futuro insieme.

Con le parole giuste si può parlare di ogni cosa

“Urlo di mamma” ci parla della difficoltà che possono incontrare i genitori nella gestione della rabbia e degli effetti degli scatti d’ira improvvisi e incontrollati sui figli. Le immagini non lasciano dubbio su quello che succede emotivamente al piccolo.

Ma l’albo offre anche una proposta di riparazione ai genitori, che possono anzi dovrebbero, una volta riacquistata la calma, offrire ai bambini la possibilità di riconnettere le parti di sé “esplose”, ricucendole e riparando il legame con loro, nella speranza che tale “urlo” non si verifichi più.

Questo albo evidenzia quanto sia importante e faticoso il ruolo di genitore e quale impatto possa avere sullo sviluppo e il senso di sé dei nostri figli sfogare su di loro rabbia incontrollata.

Un bravo genitore però non quello infallibile, ma quello che affronta questo difficile compito con attenzione ai bisogni del proprio bambino, correggendosi e modificandosi senza temere di essere incoerente quando si accorge di aver sbagliato, riprendendo il filo del proprio legame e agendo per ricucire ciò che si è spezzato.

Si tratta di riuscire a selezionare accuratamente e scegliere le parole giuste da utilizzare per parlare al cuore dei più piccoli, che spesso sottovalutiamo che da figli possono stupirci con le loro straordinarie risorse.

Imparare a coltivare l’autenticità

L’albo ci ricorda che i genitori perfetti ed equilibrati non esistono: anche loro possono aver bisogno di aiuto, di curare le proprie ferite più profonde, di pensare al proprio bene per provvedere al bene dei propri figli; solo così potranno essere abbastanza sereni e forti da accorgersi quando la stanchezza è troppa e le risorse scarseggiano.

I figli non hanno bisogno di genitori perfetti ma di adulti che si prendono cura di loro con rispetto e amore, capaci di riconoscere le proprie fatiche e di chiedere aiuto quando ne hanno bisogno, lasciandoli liberi di essere bambini.

“Non importa fare sempre centro
Basta solo fare del tuo meglio
È abbastanza sai
Non par vero nemmeno a me
Di essere un padre di un figlio che
Domani sarà un altro
Che dovrà arrangiarsi bene
Darsi da fare avere pene
E qualche piccola soddisfazione
” (Benvenuto, Vasco)

Giulia Guerrini: Psicologa in formazione, laureata presso l’Università degli studi di Verona in “Scienze della formazione” con specializzazione magistrale a pieni voti in “psicologia dell’intervento clinico e sociale” presso l’Università di Parma. Attualmente tirocinante post lauream di psicologia clinica presso Dipendiamo - Centro per la cura delle New Addiction. Nell’ultimo anno ho collaborato con il centro di salute mentale dell’AUSL di Parma con attenzione al centro di terapia della famiglia (CTF). Inoltre ho partecipato alla pianificazione e alla guida di percorsi di crescita personale e di empowerment femminile sul territorio bresciano.
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