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Il valore delle parole nella relazione di coppia

Il valore delle parole nella relazione di coppia | Dipendiamo.blog

Le parole hanno un grande potere, anche se spesso non ce ne rendiamo conto. Una sola piccola parola può ferire dolorosamente o accarezzare con dolcezza, soprattutto se detta all’interno di una relazione intima, come la relazione di coppia.

“Le parole hanno il potere di distruggere e di creare. Quando le parole sono sincere e gentili possono cambiare il mondo.” (Buddha)

Si dicono e si ascoltano

Ci sono due “categorie” di parole, quelle che si dicono e quelle che si ascoltano.

In una relazione di coppia, esse sono fondamentali per riuscire a comprendere sia sé stessi, sia l’altro e dovrebbero avere lo scopo di rafforzare il rapporto: non bastano solo i gesti, le parole servono per solidificare il sentimento e far crescere la coppia.

Dentro la relazione, noi ascoltiamo quello che l’altro ci dice e diamo ad esse un valore, proprio a causa dei sentimenti e dell’intimità che ci legano al partner.

Quando il rapporto è caratterizzato da forme di violenza psicologica,  possono essere pesanti come macigni, schiacciano chi le riceve, prendono addirittura il suo posto: chi ascolta si sente invisibile al mondo, poiché ciò che è visibile è solo la parola ricevuta, che ha preso il posto della sua identità.

Le parole “pietra”

Possono essere come macigni, e colpire l’altro, causando delle ferite, spesso molto difficili da rimarginare.

Sono parole che lasciano il segno, che pesano sull’autostima del partner che le riceve, che, se vengono credute fino in fondo, diventano realtà, annullando l’identità della persona che subisce.

Queste parole sono negative: insulti, parole aggressive, ricatti, colpevolizzazioni, critiche.

“È tutta colpa tua”
“Di te non mi posso fidare”
“Non ne fai mai una giusta”
“Non ti sopporto più”
“Mi rendi infelice”
“Non capisci niente”
“Sei una/un ……..”
“Sbagli sempre”

Questi sono solo alcuni esempi di parole “pietra”, che sottintendono dei comportamenti distruttivi, fra i quali:

  • Disprezzare il partner: ossia mettere l’altro in una posizione d’inferiorità rispetto alla propria. Include alcuni comportamenti quali umiliare, esprimere critiche distruttive, insultare e mancare di rispetto.
  • Ignorare: è uno dei comportamenti più distruttivi che esistano. Ignorare il partner in presenza di un conflitto o di una discussione significa dimenticare che questa persona sente il bisogno di comunicare, di esprimersi e di essere supportato.
  • Annullare il partner: si verifica quando l’altro ci dice continuamente come dovremmo essere, a cosa dovremmo essere interessati, quali amici dovremmo frequentare, etc. Quando si pretende di cambiare l’altro, non lo sia ama davvero.

Quando le ascoltiamo, pronunciate dal nostro partner, dovremmo sì sentirle, ma anche essere in grado di filtrarle con la nostra autostima e razionalità.

Tuttavia, questo non è facile, poiché quando queste parole “pietra” colpiscono costantemente, si perde la cognizione della realtà e se ne costruisce una basata solo su ciò che si ascolta.

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Le parole “fiore”

Le parole possono essere però, anche come fiori, positive e profumate, curative per la nostra anima.

Queste non cadono, non colpiscono, ma volano come petali, donando il loro profumo a chi le ascolta.

Anche le parole “fiore” hanno un grande potere, non solo per chi le riceve come carezze, ma anche per chi le pronuncia, poiché torneranno indietro ancora più cariche di positività.

Queste parole rivelano l’amore che l’altro prova per noi e conseguentemente, l’amore che noi proviamo per l’altra persona. Sono complimenti, ringraziamenti, gentilezze, tenerezze, sono parole di rispetto, di attenzione, di onestà e di comprensione.

“Ti voglio bene”
“Ti amo”
“Grazie”
“Sono felice accanto a te” “Per favore”
“Sei bella”
“Scusa”
“Bravo!”
“Hai bisogno di aiuto?”

Il potere delle parole affettuose sta nel loro contenuto emotivo positivo: quando ascoltiamo parole belle, ci sentiamo sollevati, felici, liberi dal dolore.

Curano e uniscono chi le usa, liberando sentimenti di amore che provocano uno stato di pienezza nell’altro, che si sentirà apprezzato e dotato di un valore intrinseco fondamentale per il proprio benessere.

Le parole “fiore” aumentano l’autostima, ingrediente fondamentale perché la nostra personalità sia sana e felice.

Ricorda! Non possono essere cancellate

È importante ricordarsi sempre che le parole, una volta dette, restano: una volta pronunciate hanno già cominciato a lavorare nei pensieri nostri e dell’altro, e comunque hanno colpito nel segno.

Questo accade sia per le “pietra” che per le “fiore”: se per quelle positive questo è un bene, per quelle negative, questo è molto grave, poiché possono creare ferite molto difficili da curare, che distruggono la vera identità di chi le ascolta.

Le parole “pietra”, colpendo l’altro, lo destabilizzano, minando la sua sicurezza e autostima: hanno un fortissimo impatto psicologico.

Per questo coltiviamo allora le parole “fiore”, perché possano donare a chi le ascolta e a chi le pronuncia, ricchezza e benessere interiore; e apprendiamo invece a frantumare le “pietra”, che feriscono e distruggono, provocando malessere.

Valentina Poma: Tirocinante post laurea di Psicologia clinica presso Dipendiamo - Centro per la cura delle New Addiction, ho conseguito la laurea magistrale all'Università degli studi di Bergamo. Durante gli studi ho avuto esperienze lavorative tra cui la più importante come educatrice presso la Scuola papa giovanni XXIII Monterosso
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