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Da Noia a Gioia: alleniamo al “non fare”

Abbiamo parlato in un articolo precedente l’importanza della Noia per gestire il Vuoto, per capire come questi momenti debbano essere ben gestiti per capire meglio i nostri bambini, e su come utilizzarli per migliorare la loro capacità comunicativa dei loro interessi.
Con questo articolo voglio rinnovare l’importanza della Noia, e come sia importante trasformala in momenti di Gioia, anche attraverso il suggerimento di albi illustrati e una divertente attività da proporre.

Il “non fare”: indispensabile per la crescita dei bambini

Quando mio figlio mi sottopone la domanda:

“Mamma, cosa posso fare? Mi sto annoiando!”

Il primo istinto è quello di proporgli delle attività da realizzare. Allenare al fare è facile: la vera sfida è allenare al “non fare”, accettando ciò che nella noia può nascere di nuovo, e che a volte può non essere in linea con i nostri desideri di adulti.

Ho capito, nel tempo, che fermarmi e permettere che mio figlio compia la sua ricerca verso sé stesso, e ciò che ama fare, sostando anche nella frustrazione che la noia spesso produce, è utile e indispensabile per la sua crescita.

Nello spazio della noia emergono i talenti personali, la creatività e si sviluppa anche un’altra qualità veramente preziosa nella vita: la pazienza. Pertanto, è un moto di amore incondizionato quello che può portarci a non agire, e lasciar agire il bambino quando si sente annoiato.

La Noia è libertà ed è interessante considerare come essa si trasformi nel corso della nostra vita e possa diventare, se non accolta e positivamente vissuta da bambini, un’anticamera della depressione o di altre patologie da adulti.

La Noia negli albi illustrati

Per molti filosofi la Noia è la base del pensiero. Ed è alla Noia che diversi autori hanno dedicato splendidi albi illustrati.

Un grande giorno di niente

Tra questi ho scelto in particolare “Un grande giorno di niente” di Beatrice Alemagna (Edizione Topipittori), che attraverso suggestive immagini e una storia moderna, ci catapulta in questo interessante tema.

In una casa isolata, il bambino protagonista della storia si trova con l’unica compagnia della mamma che lavora e di un gioco elettronico. È annoiato e sconfortato. Decide così di uscire, sotto la pioggia, senza saper bene cosa fare.

Ed è l’inizio di un’avventura curiosa, ricca di sorprese e meraviglia.

Un grande giorno di niente

Quante cose possiamo scoprire se ci lasciamo trasportare dagli eventi e ci addentriamo nel “non conosciuto”, quando siamo costretti a guardare ciò che ci circonda con occhi diversi e affrontiamo con coraggio nuovi viaggi!

In quei momenti, come al protagonista del racconto, possono apparirci lumache giganti, funghi odoranti di ricordi, terra brulicante di vita, sassolini luccicanti e insetti sconosciuti: una ricchezza che non avevamo contemplato!

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E nuove esperienze che ci inebriano i sensi e che ci fanno sorgere una domanda:

…perché non l’avevo mai fatto prima?

La noia è la culla della creatività, ci apre un mondo, e ci troviamo direttamente catapultati nella Goia!

Molto suggestivo è il finale di un altro albo illustrato “Uffa che noia” di Henrike Wilson (Beisler editore) che recita:

“Se mai dovesse annoiarsi ancora, Orsacchiotto saprebbe già cosa fare: niente di niente. Solo aspettare che qualcosa succeda. Perché qualcosa succede sempre.”

Proprio così: qualcosa succede sempre!

Attività proposta: Creiamo insieme il libro della Noia/Gioia

Sono estremamente convinta che la scrittura abbia un notevole potere terapeutico perché ci permette di tirare fuori ciò che abbiamo dentro di noi, le nostre emozioni e i nostri vissuti, anche i più difficili.

Con la scrittura possiamo fare un interessante esperimento: creare un libro della Noia/Gioia dove andare a raccogliere parole e immagini nate in questi meravigliosi momenti di “non fare”.

1. Chiedere ai nostri bambini di descrivere come vedono la Noia, come la sentono, dove la sentono.
2. Ha un colore?
3. Ha un sapore?
4. Quali sensi va ad attivare?

Attraverso la scrittura avranno modo di conoscere una parte importante di loro stessi e noi di loro. E potranno anche disegnarla.

5. Chiedere ai bambini di disegnare ogni particolare sulla Noia che ha descritto, una per foglio.
6. Distribuire i fogli intorno e far scegliere ai bambini quale sia quello che gli piace di più.
7. Aiutateli a mettere i fogli in ordine, da quello indicato come meno bello al più bello.
8. Create una copertina per il nuovo libro della Noia/Gioia personalizzato.
9. Mettele insieme in modo che i bambini possano sfogliare di nuovo in futuro!

Provateci, Sarà molto divertente!

10. Mandate i vostri pensieri e i vostri disegni: saranno una condivisione preziosa per tutti noi!

Spedite le foto a info@dipendiamo.blog oppure scrivete un commento qui sotto!
Chiara Manzini: Curatrice della sezione "Educazione all'amore sano" Lavora nell'ambito delle risorse umane. Scrittrice e lettrice, cura progetti e laboratori creativi per ragazzi e adulti. Vive in provincia di Modena ed è felicemente mamma di due ragazzi adolescenti, che sono per lei fonte di grande ispirazione e quotidiano apprendimento.
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