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La vita che ho deciso

La vita che ho deciso | Dipendiamo.blog

Abbiamo scelto questa splendida canzone di Paola Turci perché nel testo ci vengono raccontate dinamiche amorose dal valore prezioso.

 “La vita che ho deciso” è un brano ricco di significato, perché se da una parte ricalca l’importanza di conoscersi e di mantenere il proprio centro, dall’altra sprona l’ascoltatore alla fiducia, all’amore e all’incontro con il secondo cuore, ovvero con la possibilità di avere seconde opportunità nella vita.

Descrizione del brano “La Vita che ho Deciso”

“La vita che ho deciso” è la storia di una donna che racconta al proprio partner se stessa. E si racconta nel dettaglio, parlando della propria forza ma anche delle proprie fragilità. È un inno al rispetto reciproco, all’amore autentico e alla fiducia totale nella coppia e nella vita.

Perché quando l’amore è sano i due partner si scelgono ogni giorno.

Si amano perché questo porta loro ancora più gioia.

Perché l’equazione uno più uno fa tre e non due.

Perché sanno di poter stare da soli e nonostante questo scelgono di stare insieme.

Significato del brano “La Vita che ho Deciso”

L’importanza di scegliere e di scegliersi

Come primo passo per potersi aprire all’amore, incontriamo nel testo l’importanza di scegliere sempre il proprio bene

La vita che ho deciso l’ho scritta come un libro […] Io la volevo forte […] Il mio più bel vestito […] Un istinto naturale”.

Dalle parole della protagonista si evince una grande sicurezza e la capacità di sentirsi a proprio agio con se stessa.
Questo le permette di non inseguire amori briciola o relazioni dolorose solo per la paura di stare sola.

Imparare a conoscersi vuol dire prendersi cura di sé. Come? Scegliendo ciò che ci fa stare bene e lasciando andare ciò che ci fa soffrire.

Solo così si riesce a selezionare ciò che nutre la nostra anima (partner, attività, lavoro, frequentazioni, cibi, ecc).

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Concedersi/accordarsi il diritto di essere felici

Quanto è difficile darsi il permesso di essere felici?

Essere felici vuol dire essere vivi. Per proteggerci spesso congeliamo i nostri sentimenti. Eppure, avere un cuore, essere fragili, riconoscere di avere bisogno di cure (da parte di noi stessi e anche da parte di chi ci ama) è qualcosa di meraviglioso.

Sapere di potersi affidare a qualcuno che ci ama è forse il più grande atto di amore.

Così come concedersi la possibilità di essere felici, credere di poter meritare amore, sentirsi degni di ricevere amore.

Leggi anche: Armonia: imparare a donare e ricevere amore

Vivere pienamente la vita vuol dire anche questo:

Sei tu il mio secondo cuore, sei l’estate che mi fa spogliare […] Una luce che riesce a entrare […] Adoro il bisogno di te, più me”.

Questa ultima frase è indicativa: adoro il bisogno di te, più me.

Spesso il/la dipendente affettivo/a durante l’infanzia non ha ricevuto le cure necessarie al consolidamento dell’autostima una volta adulto, questo lo/la convince che per meritare amore deve sempre fare qualcosa oppure conquistare ciò che sembra irraggiungibile. Il famoso gusto della sfida o anche amore briciola. Il mistero di una situazione ambigua e indefinita che risveglia instabilità…

Bisogno come scelta o come dipendenza?

C’è una grande differenza fra il bisogno inteso come scelta e il bisogno inteso come dipendenza.

Nel primo caso siamo consapevoli – si tratta dunque di un’azione positiva; nel secondo caso invece siamo inconsapevoli – si tratta dunque di un qualcosa che è fuori controllo e che lentamente indebolisce sempre più il potere personale, l’autostima e l’amore di sé.

Dunque, tornando al brano “La vita che ho deciso”, la protagonista decide di accogliere le proprie fragilità, capendo che la parte ritenuta debole è in realtà la sua Forza.

È il meraviglioso vuoto da cui attingere per trasformare l’ombra in luce. Ed è proprio grazie alle fragilità che noi proviamo desiderio di bellezza, proviamo speranza e volontà di amare, ancora e ancora.

Perché ci sono sempre nuove occasioni. Nuove stagioni. Nel moto perpetuo e continuo del rinnovamento della vita. Non lo si può fermare, ma solo vivere, come fosse una danza che ci accompagna cullandoci verso l’equilibrio della coppia, sempre e comunque nel rispetto del proprio sentire.

Camilla Passani: Curatrice della Sezione "Arte e Terapia". Cantante e compositrice, ha frequentato il Conservatorio specializzandosi in canto lirico. Nella Musica ha scoperto la propria forma d'arte ma soprattutto d'espressione, potendo dare, tramite la composizione, una vera voce alle proprie emozioni. La Musica è generosa con chi sa ascoltare. Amo nutrire la mia anima camminando nel cuore, che batte al ritmo della vita e danza esprimendo gioia e libertà. Canale YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCG_2yyIP6eqGsaM3QKzDvBA/videos
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