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Coppia Dipendenza Affettiva

La coppia tra la Dipendente Affettiva e il Narcisista

In questo nuovo articolo approfondirò l’incastro “L’uno insegue e l’altro scappa” per illustrare le dinamiche che lo caratterizzano ma soprattutto per comprendere cosa spinge la dipendente affettiva a compiere la scelta di creare un legame di coppia con un narcisista.

Come spiegato nel precedente articolo “Incastri di coppia della Dipendente Affettiva”, questa dinamica fa parte delle tre diverse categorie di legami che frequentemente riscontro nelle storie di coppia delle mie pazienti.

“Lui mi ha fatto una corte serrata, è riuscito a farmi sentire speciale, mi ha lusingata con doni e complimenti come mai nessuno aveva fatto ma… proprio quando ho deciso di fidarmi e buttarmi nella relazione… lui è cambiato. Pian piano mi ha tolto tutte le attenzioni con le quali mi aveva conquistata e io sono rimasta per anni in questo rapporto in attesa che quell’uomo che avevo conosciuto i primi giorni ritornasse”. Giorgia, 44 anni

Le parole di Giorgia sintetizzano l’evoluzione del rapporto di coppia tra una dipendente affettiva e un narcisista.

Chi è il Narcisista?

Il narcisista è una persona perennemente impegnata a mantenere viva una splendida immagine di sé.
Nel corso della sua infanzia, ha imparato a nascondere le sue fragilità ed insicurezze dietro un “Io” grandioso che ogni momento gli richiede di essere brillante, affascinate, carismatico, vincente.

Tutte le sue energie vengono convogliate in questo gravoso compito di essere sempre all’altezza di ogni situazione, dimostrando a sé e agli altri, di essere il migliore. Il narcisista cerca ovunque conferme del suo essere superiore, anche a livello affettivo, orientandosi nella scelta di una donna “disponibile” a mettere da parte se stessa per dedicarsi a lui.

Chi meglio può assolvere questo compito?

La risposta è facile… La dipendente affettiva!

Scendiamo in profondità per comprendere i meccanismi che spingono la dipendente affettiva a scegliere un narciso come compagno di vita. Il narcisista ha la capacità di “toccare” tutti i punti deboli della dipendente riuscendo ad ingaggiarla nel rapporto, per “attivare” in lei i meccanismi di sottomissione.

Nella prima fase del rapporto “tocca” il suo immenso bisogno di essere vista

Illudendola con una dedizione e un trasporto che progressivamente continuerà a “togliere e ridimensionare”, la dipendente resterà ancorata alle sensazioni travolgenti sperimentate nei primi mesi e continuerà a ricercare l’amore che il narcisista le ha “concesso” nei primi mesi.

Nella fase successiva il narcisista andrà a “toccare” l’angoscia abbandonica della dipendente

Quando il narcisista comincia a ritrarsi dal rapporto, donando sempre meno da un punto di vista affettivo, la dipendente, accecata dal timore della perdita del compagno, comincerà a dedicarsi sempre di più al partner, aderendo a tutte le sue richieste e tollerando critiche e svalutazioni che il narcisista avanzerà con sempre maggior frequenza.
E poiché la dipendente affettiva nella sua vita ha “imparato” che per essere amati bisogna soddisfare i bisogni altri (leggi l’articolo che approfondisce le idee sbagliate dell’amore della dipendente affettiva), riattiverà lo schema “se faccio la brava lui mi amerà”. Tale schema, come spiegato nell’articolo sull’attaccamento ambivalente, viene inculcato alla dipendente affettiva fin da bambina.

Ecco la fase di innesco della “sfida” di riuscire a farsi amare

La dipendente affettiva cercherà di fare qualsiasi cosa per raggiungere l’obiettivo, ma incapace di riconoscere il “sapore” del vero amore, comincerà a mettere in discussione se stessa incolpandosi dell’insoddisfazione del partner ed indebolendo così la sua autostima.

A questo punto va ad “attivare” la vera missione della dipendente affettiva: Io ti salverò!

Il narcisista, che già di per sé è una persona irrequieta e sofferente, da sfoggio di tutte le sue problematiche con l’intenzione di “arrivare” nella dipendente affettiva, già predisposta per fare qualsiasi cosa per lui, ad innescare la sua massima aspirazione: il desiderio di curare l’altro.
Abilissima a riconoscere le sofferenze altrui, va in completa empatia con il partner, che ne può assumere a questo punto il pieno controllo emotivo.

Perché ho scelto un narcisista come partner?

Perché nella Dipendenza Affettiva questi comportamenti del partner non suonano come campanelli d’allarme? Semplice, perché la dipendente affettiva ha già sperimentato la fatica di questo tipo di rapporto essendo già abituata ad una figura maschile difficile, che mai è riuscita veramente a raggiungere.
Si tratta della figura paterna della dipendente affettiva. Freddi, emotivamente distanti, narcisisti a loro volta, la dipendente ritroverà nel compagno una figura familiare.

Il rapporto tra dipendente affettiva e narcisista affonda pertanto le radici nelle fragilità dei partner creando una dinamica distruttiva che porta la donna a sentirsi sempre più fragile e svuotata.

Dopo aver tentato in ogni modo di soddisfare le aspettative del partner, senza riuscire mai a saziarlo, comincerà a rendersi conto dell’impossibilità di renderlo felice.

E proprio lei, affamata d’amore più di qualsiasi altro, scoprirà di aver scelto un uomo incapace di amarla e di lenire le mancanze affettive che nei anni trascorsi con lui sono diventate ancora più profonde.


Psicologa e psicoterapeuta a Bergamo, esperta nel trattamento della dipendenza affettiva, da anni conduce gruppi terapeutici sulla love addiction. Ideatrice di un percorso di guarigione innovativo sulla dipendenza amorosa, tiene corsi di formazione rivolti a psicologi per diffondere l'applicazione del suo metodo di intervento. www.psicologobergamo.com


2 commenti
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    Marzia Cosentino

    grazie Maria Chiara ho torvato molti spunti interessanti. Sono una collega di Roma e lavoro con le coppie! Buon LAVORO

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    Andrea

    Ricordiamo che, seppure in percentuale minore, le figure possono essere invertite: la donna può essere la narcisista e l'uomo il dipendente affettivo, cambiano le figure di riferimento dell'infanzia ma i meccanismi sono i medesimi.

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