Il blog dedicato alle New Addiction

Dipendenza Affettiva

L’Autostima Amorosa della Dipendente Affettiva

Come uscire dalla trappola?

In primo luogo è necessario contrastare il pensiero di essere le sole “responsabili” dell’andamento della relazione. Questo è il primo passo per rafforzare l’autostima amorosa, di seguito vediamo come.

Accusarsi di non valere abbastanza, di essere “meno brave” di altre donne nel “tenersi un uomo”, la subdola convinzione di essere sbagliata sono pensieri che scavano nel profondo generando una profonda perdita di autostima.

Avere un uomo al proprio fianco non è un fatto di “bravura”

La decisione di un uomo di restare al fianco della propria donna non è dovuto alla “capacità” della partner di convincerlo facendo la brava donnina che asseconda i suoi bisogni.

Al contrario, una delle premesse fondamentali affinché un rapporto di coppia possa durare nel tempo consiste nella capacità dei partner di condividere le responsabilità impegnandosi reciprocamente nel mantenimento del rapporto.

Combattere gli stereotipi femminili

La convinzione di poter essere felice solo con un uomo accanto è un’eredità che spesso la dipendente affettiva riceve dai suoi modelli femminili.

“Mia mamma non ha mai accettato la mia separazione. Ancora oggi mi ripete che sta male all’idea di sapermi sola ad affrontare la vita, senza un uomo al mio fianco che mi aiuti…” Lorella, 45

Lorella ci permette di comprendere quanto possa essere difficile sentirsi sostenuta e valorizzata all’interno di un contesto familiare nel quale vige la convinzione che la donna da sola sia una “poveretta senza uomo” anziché un adulta in grado di provvedere a se stessa. Quindi impara la propria autostima dipenda dalla presenza di una vita di coppia.

La parole della mamma di Lorella nascondono un profondo senso di svalutazione verso la figlia e l’impossibilità di pensare che una donna sia in grado di procacciarsi la felicità anche da sola.

Liberarsi dalla tendenza a pensare che si abbia un valore solo con un compagno a fianco, richiede pertanto la capacità di compiere una “rivoluzione” creando una scala di valori differente da quella trasmessa dalla generazione precedenti.

Nascere per la seconda volta

Quanto espresso finora ci permette di comprendere quando possa essere lento e faticoso per una dipendente affettiva il percorso di conoscenza verso se stessa, abituata ad attribuirsi valore attraverso gli occhi degli altri ed incoraggiata, dai modelli femminili ricevuti, a percepirsi realizzata solo se all’interno di un rapporto di coppia.

Per questo motivo, nel suo percorso di guarigione, è come sé la dipendente affettiva nascesse per la seconda volta.

Nella sua prima nascita si è conosciuta attraverso il legame con l’altro, legame povero di affetto e di attenzioni che l’hanno condotta a lottare e investire tutte le sue energie nel tentativo di  essere amata e riconosciuta.

La seconda nascita è lei stessa a produrla nel momento in cui decide di fermarsi dall’incessante ricerca di amore nell’altro  per guardare per la prima volta dentro se stessa.

Solo dopo essersi conosciuta e affermata potrà rientrare nel legame, capace finalmente di trovare una equilibrio e una gusta distanza tra se stessa e l’altro.

Per iniziare questa lotta suggerisco di dedicare qualche minuto all’esercizio che propongo di seguito.

Attività: “Per tua nonna una donna si realizzava quando?”

Tratto da Autostima al femminileRappresentazione di sé, potere e seduzione (Maria Menditto).

  1. Scrivete cosa vostra nonna ( materna / paterna ) avrebbe detto per definire una donna realizzata: “per mia nonna una donna si realizzava quando…”
  2. Scrivete tre cose.
  3. Ora pensate alla mamma. Scrivete cosa vostra mamma avrebbe detto per definire una donna realizzata: “per mia mamma una donna si realizzava quando…”
  4. Scrivete tre cose.
  5. Ora ritornate alla definizione di vostra nonna e segnate con una crocetta le cose che vi piacciono di più tra le tre.
  6. Fate lo stesso per le cose dette da vostra madre.
  7. Chiedetevi che cosa vi siete portate dietro da queste figure dei due ruoli. Riflettete sul perché è difficile uscire da questi schemi.

L’abbattimento di stereotipi che vedrebbero le donne realizzate esclusivamente nel rapporto di coppia dovrebbe condurre ad una nuova concezione di benessere nella quale venga rivalutata l’importanza di saper concretizzare sogni e ambizioni personali.


Psicologa e psicoterapeuta a Bergamo, esperta nel trattamento della dipendenza affettiva, da anni conduce gruppi terapeutici sulla love addiction. Ideatrice di un percorso di guarigione innovativo sulla dipendenza amorosa, tiene corsi di formazione rivolti a psicologi per diffondere l'applicazione del suo metodo di intervento. www.psicologobergamo.com


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.