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Dipendenza Affettiva

Dipendenza Sana e Patologica: riconoscere i segnali

Dipendenza Sana o Patologica?

Molte delle persone che mi contattano per una consultazione mi pongono il seguente quesito:

“Come faccio a comprendere se sto sviluppando una Dipendenza Affettiva dal mio compagno oppure se il legame che sto vivendo è normale?”

Prendo spunto da questa domanda per fare chiarezza su alcuni aspetti fondamentali relativi al concetto di “dipendenza” che non va erroneamente associata a debolezza, passività ed incapacità di prendersi cura di sé.
In realtà è più corretto parlare di dipendenza sana e dipendenza patologica.

Quando si sviluppa una dipendenza sana?

Nei nostri primi anni di vita viviamo in simbiosi con la nostra figura genitoriale e la nostra sopravvivenza dipende da ogni suo gesto, scelta e comportamento.
Se l’attaccamento con chi si prende cura di noi si sviluppa in modo sicuro (per approfondire leggi “L’attaccamento sicuro: la base per l’amore sano), gradualmente cominciamo ad avvertire l’esigenza di prendere distante fisiche (il bambino inizia a camminare staccandosi dalle braccia dei genitori) e psichiche (i primi “no” dei bambini sono un segnale di individuazione).

Il processo di separazione si rende più evidente in fase adolescenziale durante la quale il ragazzo desidera sperimentare la capacità di farcela da solo e tende a stabilizzarsi in età adulta portando l’individuo a percepirsi come autonomo, capace di prendersi cura di sé, desideroso di dare e ricevere supporto all’interno di un rapporto di coppia.

Come appena evidenziato l’individuo può divenire una persona indipendente solo grazie alla presenza di una iniziale sana dipendenza con la figura genitoriale.
La dipendenza sana consente lo sviluppo e la crescita della persona che, anche in età adulta, tenderà a riproporre lo stesso tipo di legame (“dipendenza matura”, Fairbairn, 1946)

Quando si sviluppa una dipendenza patologica?

Non tutti hanno la fortuna di avere genitori capaci di soddisfare i bisogni d’approvazione e d’amore che il bambino chiede e di restituirgli l’immagine di persona degna d’amore.
Quando il genitore non riesce nel suo compito di offrire conferme e sostegno al figlio (leggi di più su attaccamento evitante e attaccamento ambivalente ), l’individuo non riuscirà a portare a compimento la propria crescita emotiva e continuerà a cercare, anche in età adulta, le conferme mancate nel corso dell’infanzia instaurando in tal modo una forma dipendenza patologica dall’altro.
Come avviene nella Dipendenza Affettiva, le persone che instaurano dipendenze patologiche combattono con il vuoto interiore che la relazione con il genitore ha lasciato e cercano di riempirlo in modo compulsivo “fondendosi” con l’altro e diventandone “schiavo”.

Riassumendo le differenze tra dipendenza sana e patologica possiamo affermare che:

  • La dipendenza sana è il naturale desiderio di poter contare sull’altro, è consapevole, basata sulla fiducia e sul desiderio di condividere e costruire con l’altro. Il rapporto con il partner accresce le proprie potenzialità e lo sviluppo della persona. L’eventuale rottura di una relazione è tollerata e non da vita a reazioni patologiche (depressione, ansia, angoscia, altri comportamenti di dipendenza)
  • La dipendenza patologica è una dipendenza assoluta basata sulla sfiducia, sul controllo e sul costaste bisogno dell’altro per “sentire di esistere”. Il rapporto con il partner non permette la crescita limitando le potenzialità. La rottura non è tollerata poiché l’assenza dell’altro riconduce al vuoto interiore, dando vita a reazioni patologiche.

Il concetto di dipendenza si colloca pertanto su un continuum che partendo dalla dipendenza sana, capace di favorire la crescita, può culminare nella dipendenza patologica che impedisce lo sviluppo della persona.


Psicologa e psicoterapeuta a Bergamo, esperta nel trattamento della dipendenza affettiva, da anni conduce gruppi terapeutici sulla love addiction. Ideatrice di un percorso di guarigione innovativo sulla dipendenza amorosa, tiene corsi di formazione rivolti a psicologi per diffondere l'applicazione del suo metodo di intervento. www.psicologobergamo.com


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